mercoledì 26 agosto 2009

Il congedo di un recente incontro ...

tra Eugenio Scalfari e Carlo Maria Martini viene raccontato dal primo con le seguenti parole:
"Ci alzammo. Mi disse di aver letto il mio ultimo libro 'L’uomo che non credeva in Dio' e di averci trovato alcune assonanze con la sua visione del bene comune. Lo ringraziai. Io le sono molto vicino, gli dissi, ma non credo in Dio e lo dico con piena tranquillità di spirito. «Lo so, ma non sono preoccupato per lei. A volte i non credenti sono più vicini a noi di tanti finti devoti. Lei non lo sa, ma il Signore sì». Fui tentato di abbracciarlo, ma siamo un po' tremolanti tutti e due ed avremmo rischiato di finir per terra. Ci siamo stretti la mano promettendoci di rivederci presto."
Ecco un bel esempio di laicità.
Nel breve confronto che vi propongo tra Luisa Muraro e Valentino Parlato - a partire da un fatto di cronaca di qualche mese fa - l'esercizio della laicità viene rappresentato come un non fare un dogma delle proprie convinzioni tentando di guardare laicamente alle manifestazioni della differenza dell'altro. E cioè, viene espressa l'esigenza di imparare e insegnare ad avere un rapporto di accettazione e di scambio con la differenza, senza cadere nella tentazione di trasformare ciò che è diverso in qualcosa di pregiudizialmente 'sbagliato'.
E' un atteggiamento di fiducia, di spazio di possibilità concesso a se stessi e all'altro, anche se storia, tratti personali, situazioni contingenti ci dividono.

Letture:
Luisa Muraro e Valentino Parlato (leggere articolo)

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