La ‘storia’ che viviamo appare colpita a morte, dentro un disfacimento che accelera giorno dopo giorno. È irrimediabilmente rotto il ‘ritmo delle cose’. Ogni intervento, presentato come risolutivo, si consuma nel nulla senza un effetto sostanziale. Siamo arrivati a mettere in discussione ciò che è sempre stato considerato un punto di non ritorno: l’illusione dello sviluppo ha lasciato il posto alla decrescita. Cominciano ad essere intaccate le disponibilità economiche e con esse il potere di acquisto. Ora ci attente una stretta sui servizi pubblici. E siamo solo all’inizio.
Siamo avviati inesorabilmente verso la chiusura di una fase storica, forse di un’epoca.