Qualche anno fa, in
occasione del mio matrimonio, ho sperimentato il concetto di ridurre all’'osso’,
all’essenziale: togliere tutto ciò che non è necessario liberando l'espressione delle persone, energie
fisiche ed emotive.
Nel pieno della crisi di
questi anni, non solo economica ma paradigmatica, quel concetto risuona forte. E due sono le figure che sembrano
aver colto le corde dei tempi: Bergoglio e Renzi. Da una parte il papa argentino
che, una volta nominato, sceglie di non salire al trono e di stare senza
scettro, primus inter pares; dall’altra
il sindaco di Firenze, ora leader del PD, che, con il suo linguaggio diretto e forte,
sostiene la necessità di voltare pagina, - come da slogan - ‘cambiare verso’.
Ecco il 'buongiorno' di Bergoglio e la 'rottamazione' di Renzi.