mercoledì 5 novembre 2014

L'ineludibilità di fare i conti con la realtà


Da 'uomo di chiesa', benché da qualche anno 'alla finestra', osservo con interesse l'azione di papa Bergoglio. In virtù della mia storia, quindi della mia identità, lo faccio con profonda attenzione e coinvolgimento.
Mantengo alta la convinzione che un ciclo storico-culturale sia da tempo concluso, che sia irreversibilmente consumata la capacità del cattolicesimo di comunicare e costruire senso e valore. Un'epoca è finita benché si trascini arrancando da anni; la Chiesa Cattolica è depotenziata, tenuta in vita prevalentemente per rispondere a bisogni di identità e appartenenza. Proseguire e perseguire senza mettere in discussione l'esistente è 'accanimento terapeutico'.