martedì 14 aprile 2015

Imboccare il bivio senza indugi

Il presente momento storico rende attuale il concetto sotteso a questa immagine: una complessa e disorientante transizione d'epoca che rende obsoleti gli schemi consolidati evidenziando l'urgenza di reagire, senza mediazioni di sorta, sicuramente senza far affidamento all'esperienza pregressa.
Insomma siamo di fronte ad un bivio: la scelta è tra attendere (prolungando la sopravvivenza nella speranza di una stabilizzazione se non ripartenza) e reagire (aprendo le porte alla scoperta ed elaborazione di nuove risposte).
L'unica vera possibilità è "prendere il toro per le corna": osservare senza indugio la realtà, per quella che è e non per come la si vuole, adottare un approccio che valorizzi l'esperienza pregressa senza considerarla vincolante, imboccare - come affermava un mio caro maestro - il bivio senza indugi.

Insomma non è più il tempo di tentennamenti, slalom, scivolamenti, deviazioni; non è più il tempo di agire per "opportunità", del far finta di capire e di fare le cose, se non di evitare di farle. Vano dilazionamento ed energie sprecate.
E' tempo invece di intraprendere strade nuove, che non significa necessariamente fare cose diverse, piuttosto perseguirle in modo rinnovato, attraverso approcci e schemi mentali ridefiniti, anche inediti. Infatti quel che serve appare semplice e banale: affrontare le cose per quel che sono; creare una adeguata rappresentazione della realtà; mettere concretamente in atto piccole azioni. Ma il tutto dentro uno rinnovata libertà, tutt'altro che scontata e banale: mettersi "nudi" di fronte alla realtà accogliendo senza timore quel che è e nominando ciò che si vede senza vergogna; creare nuove connessioni tra fabbisogno e disponibilità; agire di conseguenza, al di là di ciò che si è sempre fatto, mettendo da parte il politically correct.
La sfida ruota attorno al concetto di libertà, in particolare coniugata in lucidità, onestà intellettuale e umiltà. Il rischio, infatti, è di essere indotti a fare non ciò che serve ma ciò che si presume serva; il rischio è di giustificare in ogni caso l'esistente senza vedere l'emergente; il rischio è l'arroccamento dietro parvenze di onnipotenza che ostacolano il fare i conti con l'irriducibilità del limite e della debolezza.

Foto: passato consunto



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