Il tempo lascia i suoi segni. Li depone in ogni forma della natura, ancor più negli esseri viventi tra cui l’essere umano. Il decadimento fisico inizia quando si è ancora ventenni.
Osservo i volti di coloro che si muovono attorno a me e vedo i segni del tempo e della vita: il raggrinzimento della pelle prende il sopravvento sull’originaria freschezza, l’appesantimento delle membra tradisce l’antico slancio e tono. Lo scenario si intristisce. Gravano più le sollecitazioni della vita che l’esposizione al tempo: il vissuto preme sulle ossa, erode i tessuti, lasciando tracce e solchi sempre più evidenti.