‘Le vite degli altri’ è un pregevole film di qualche anno fa. Nella Germania dell’Est degli anni Ottanta, Gerd Wiesler, capitano della Stasi, viene incaricato di spiare e tenere sotto controllo Georg Dreyman, famoso scrittore teatrale e intellettuale. Entra, si intromette abusivamente nella sua vita, anche quella più privata.
Oggi è diventato facile ed usuale trovarsi nella condizione del capitano della Stasi: entrare in contatto con il ‘privato’ delle persone. Quello delle persone più disparate. Pezzi significativi di vita sono venuti a portata di mano, tali per cui si può sapere come una persona è (anche fisicamente), dove è, chi incontra, cosa fa, cosa prova e pensa: talmente tanti elementi da poter ricostruire e immaginare stati d’animo, emozioni, insomma prefigurare intere situazioni.