teatri vuoti e inutili potrebbero affollarsi / se tu ti proponessi di
recitare te
Emilia Paranoica, CCCP
Ecco i gesti, semplici, e le parole,
essenziali, del nuovo vescovo di Roma, Francesco; apparse a tutti un colpo di
spugna alla pesante e asfittica cultura dominante, sicuramente una rottura dei cliché comunicativi. Grande risonanza e
grandi speranze, probabilmente eccessive.
Che si parli di Chiesa o di Governo
Italiano, oppure di ogni altra istituzione è chiaro che c’è una diffusa urgenza
di riforme: non si sa se e come verranno realizzate e s’imporranno oppure se tutto
continuerà come fino ad ora.
Siamo abituati, infatti, a
tutt’altro. Parole vuote e inutili: consolidate sceneggiature con canovacci
predefiniti. Tutti attenti a ‘quel che si
deve dire’. La conclusione è l’esplicitazione di concetti che non
corrispondono alla realtà: se non falsi, mere meta-comunicazioni, in ogni caso
inconcludenti, certamente spersonalizzati. Conversazioni che diventano ‘recite’,
lontane da ogni forma di ‘incontro’ e ‘confronto’.