Mi trovo a ricoprire dei ruoli, quelli che per contingenza, percorso, talvolta merito, ho incontrato lungo la mia via. Ruoli anche scomodi e subiti. Alcuni di questi presentano una forte connotazione affettiva, come quelli di figlio e amico e, nella vita adulta, di marito e genitore; altri, invece, quelli relativi alla vita professionale e sociale, sono prevalentemente caratterizzati dalla dimensione del potere.
Michel Platini, uno dei grandi numeri 10 della storia del calcio, aveva una grande qualità: sapeva tenere la posizione. Era dotato di tecnica eccellente ma soprattutto 'sapeva stare in campo'. Quest'ultima è la capacità distintiva del ricoprire bene un ruolo, ancor più nel caso di ruoli caratterizzati da elevata responsabilità.
Ma che cosa significa ‘saper stare in campo’, ricoprire adeguatamente un ruolo?
Significa fare ciò che si deve fare, adempiendo alle prerogative richieste, nulla di più e nulla di meno; significa non tralasciare alcuna funzione senza assumerne altre non richieste;
significa, ancora, farsi carico degli aspetti più noiosi e scomodi ed evitare di farsi incantare, distrarre, dalle cose che piacciono. Insomma, assumere e agire un ruolo significa accettare di recitare una parte, anche quando la sceneggiatura si fa difficile e drammatica richiedendo l'interpretazione di personaggi sconfitti e perdenti.
significa, ancora, farsi carico degli aspetti più noiosi e scomodi ed evitare di farsi incantare, distrarre, dalle cose che piacciono. Insomma, assumere e agire un ruolo significa accettare di recitare una parte, anche quando la sceneggiatura si fa difficile e drammatica richiedendo l'interpretazione di personaggi sconfitti e perdenti.
Esprime bene questo concetto Luciano Ligabue nella canzone 'una vita da mediano' quando - nella metafora calcistica - riconosce nello stare sempre lì nel mezzo il valore dell’azione del calciatore. È un dare tutto quel che si ha (fin che ce n'hai) nel fare la propria parte, anche quando risultasse insufficiente, inutile al perseguimento della vittoria.
Giuseppe De Rita riesce a connotare ancor più 'lo stare sempre lì nel mezzo': riconosce il valore dello 'stare sul pezzo', cioè della scelta e della fedeltà rispetto ad un campo di impegno, continuativo nel tempo al di là degli immediati riscontri. È il riconoscimento del valore della perseveranza e della testardaggine, come condizioni necessarie per animare e riempire di senso le piccole e grandi azioni del quotidiano.
Foto: Piedi
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