mercoledì 8 dicembre 2010

L'irrompere della scorrettezza

E' stata una amica, a partire da una discussione sul matrimonio, a farmi riflettere su come oggi sia stato sdoganato, quasi normalizzato, l'inadempimento. La separazione e il divorzio, infatti, sono diventati una opzione ed hanno perso la natura di 'accordo disatteso'. Anche sul fronte del linguaggio si riscontra lo stesso fenomeno: il rapporto tra le parole e la loro veridicità - come afferma Paolo Pombeni - si sta incrinando. Tutti possono dire di tutto, anche le sciocchezze come quella di 'fregarsene delle prerogative del Capo dello Stato'. E, purtroppo, senza 'pagare pegno'.
Ciò vale per ogni codice e regola, individuale e sociale, esplicita ed implicita. Vengono progressivamente meno quei riferimenti abilitanti la comunicazione, il capirsi, l'accordarsi, l'integrarsi, .... Siamo, invece, di fronte a chiare ed evidenti invasioni di campo. Irrompe la scorrettezza. Barbara Spinelli parla di via libera allo scandalo. Anzi lo scandalo è divenuto normalità, il tremendo s'è fatto banale e scuote poco gli animi.
Questo è il contesto nel quale ci è dato di vivere: costretti a muoverci nel perimetro dell'osceno. Ma se non possiamo scegliere il contesto di vita (anche se rientra nell'ordine del possibile lasciare il 'belpaese'), rimane l'imperativo, per quel che si può, di resistere a questa deriva con la speranza che all'orizzonte si apra nuovo spazio di senso e significato, nuove possibilità. Un resistere, quindi, né oppositivo e né pregiudiziale, ma disposto a cogliere e recepire il 'frutto delle cose'. Anche perché - come afferma Marco Paolini - non ho mai pensato che nella vita, per procedere, si debba necessariamente andare in linea retta. La presenza di itinerari un po' sghembi è costitutivo della vita, ancor più in una fase di profondo cambiamento come quella attuale.

Foto: Scandalo

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