giovedì 12 novembre 2009

Siamo destinati a lasciare poche tracce ...

... di noi stessi: qualcosa in chi ci ha amati destinato progressivamente a sfumare in memorie altrimenti affaccendate.
Considero il tema della morte una delle questioni più importanti della vita, convinto - come Eugenio Scalfari - che bisogna portare il pensiero della morte come i signori dell'epoca sua portavano il falcone sulla spalla per abituare se stessi e l'uccello cacciatore a vivere insieme e prender dimestichezza l'uno dell'altro.
Sulle suggestioni dell'ultima pubblicazione di Carlo Maria Martini, l'autore citato, dall'alto della sua condizione di vecchio, cioè di chi vede la morte approssimarsi incalzata dal calendario, affronta questo tema.
E' interessante il suo punto di arrivo: la vita è animata dal sentimento dell'amore, dal desiderio del potere e dalla coscienza morale, ma è solo nell'amore, solo spendendo e consumando la propria vita nella prospettiva dell'altro che non si rimane né soli, né nudi, né disperati di fronte alla fine, anzi più ampi e più ricchi. Ecco che il falcone sulla spalla diventa amico.

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